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STATUE

Fontana Delle Tette

  • La fontana delle Tette è una antica fontana scolpita di Treviso, che sotto la dominazione della Repubblica di Venezia spillava vino bianco e rosso in occasione di particolari festeggiamenti. La copia della scultura originale è collocata nel cortile di palazzo Zignoli a Treviso, accessibile dalla galleria che collega il Calmaggiore alla piazzetta della Torre e alla calle del Podestà. La fontana delle Tette fu costruita nel 1559 su ordine di Alvise Da Ponte, all'epoca podestà delle Repubblica di Venezia in seguito a una forte siccità che colpì la città di Treviso e la campagna circostante. Da allora fino al 1797, anno della caduta della Serenissima Repubblica di Venezia, in onore di ogni nuovo Podestà dalla fontana sgorgavano vino rosso da un seno e vino bianco dall'altro e tutti i cittadini potevano bere gratuitamente per tre giorni. Successivamente venne rimossa e andò persa fino al recupero da parte dell'abate Luigi Bailo per poi essere inserita nel Museo Casa da Noal

Monumento Ai Caduti

  • Il monumento ai caduti di piazza della Vittoria a Treviso, realizzata dall'artista Arturo Stagliano, è una delle opere di commemorazione della Grande Guerra più imponenti di tutto il Veneto. L'inaugurazione avvenne nel novembre del novembre del 1931 e per l'occasione giunse appositamente nel capoluogo della Marca l'allora re Vittorio Emanuele III che in quel frangente tagliò il nastro anche della sede delle Poste centrali, palazzo che ancora oggi riveste questo ruolo.

Fontana Dei Trevisi

  • Fontana dei Tre Visi è una fontana tri-fronte, situata davanti al Municipio e oggi a uso ornamentale, rimanda alle origini del toponimo Treviso (da Tervisus: tre vedute) e della formazione della città, sorta a partire da tre nuclei primitivi sulle rispettive alture di piazza dei Signori, piazza Duomo e sant'Andrea. La parte inferiore presenta una vasca circolare in cui si riversa l'acqua che sgorga dalle bocche di quattro teste leonine stilizzate, simboli della forza dell'elemento liquido. L'erma superiore, copia di esemplare ottocentesco, in origine era collocata sulla scalinata del Palazzo dei Trecento.

Teresona

  • Tra le più note creazioni di Luigi Borro si annovera il monumento dedicato ai "Morti per la Patria", innalzato a Treviso in Piazza Indipendenza nel 1875, neppure dieci anni dopo il Plebiscito del 1866, che aveva decretato l'annessione del Veneto al Regno d'Italia.
    Ed è appunto l'allegoria dell'Italia, che i cittadini chiamano familiarmente 'Teresona', a dominare la composizione; essa appare personificata, secondo la tradizionale iconografia, con una corona di mura e torri merlate sul capo cinto da un serto d'ulivo. Indossa una lunga veste sottile, e un manto che si avvolge intorno alla figura in più pesanti e corposi panneggi; con la mano destra sorregge l'asta del tricolore ammainato, nella sinistra reca una corona d'alloro a foglie embricate. Con il piede sinistro calpesta una robusta catena spezzata, chiara metafora del vincolo di sottomissione all'Austria definitivamente infranto; accanto al piede destro è posata una cornucopia dalla quale fuoriescono frutti d'ogni genere, a simboleggiare l'abbondanza e la prosperità. La colossale statua si eleva su un'alta base cilindrica, decorata da motivi di origine antica, come la ghirlanda di foglie di quercia che ne segna il coronamento; il tutto su un podio a gradoni, di forma quadrata, collocato al centro della piazza.

Statua Di Mario Del Monaco

  • La statua di Mario del Monaco, intitolata così in onore dell’indimenticato tenore trevigiano a cui è stato intitolato anche l’omonimo teatro comunale di Treviso. Situata in Piazza Borsa, questa statua rappresenta il calore del popolo trevigiano nei confronti del tenore.

Stele Di Ponte Dante

  • Ponte Dante sorge nel punto dove il fiume Cagnan confluisce col Sile. Nel 1865, sesto centenario della nascita di Dante Alighieri, la città ha innalzato presso il ponte una stele che ricorda la presenza del Poeta a Treviso. Dante, inoltre, ha citato questo luogo in un verso della Divina Commedia indicandolo come punto "dove Sile e Cagnan s'accompagna".

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